“Le fotografie possono raggiungere l’eternità attraverso il momento”
Henri Cartier- Bresson
Christian Cremona nasce a Tradate (Va) il 10 Settembre 1985.
Nel 2004 si diploma presso il Liceo Artistico A. Frattini di Varese.
Nel 2008 si laurea in Scienze dei Beni Culturali con tesi “L’opera pittorica di Giorgio Vicentini negli anni Ottanta e Novanta”, e nel 2011 in Storia dell’Arte con tesi “L’opera grafica di Gio’ Pomodoro” presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano. Ha lavorato come catalogatore principalmente nel campo della grafica d’arte.
Esordisce nel panorama dell’arte contemporanea dopo il conseguimento del diploma di classe superiore, realizzando opere principalmente di disegno, incisione e pittura.
É un periodo di continua sperimentazione di materiali e tecniche, nell’insistente viaggio verso la scoperta delle più variabili permutazioni della luce. Molte di queste opere risentono la lezione di Michelangelo Merisi, detto Caravaggio. Espone principalmente presso la Galleria I portici di Tradate, sotto la direzione di Giancarlo Spina.
Nel 2008 conduce questa fase sperimentale nel campo fotografico.
Studia il Pittorialismo, le dichiarazioni sulla fotografia di Filippo Tommaso Marinetti e le sperimentazioni dinamiche di Anton Giulio Bragaglia. Contemporaneamente approfondisce la figura di Michelangelo Buonarroti: il fascino della ricerca sull’Uomo, la tensione verso il divino, il titanismo e il confronto tra la materia e lo spirito, ne fanno una potenzialità tale da affascinarlo e da farne una costante continua all’interno della personale ricerca. Nel 2009 visita la mostra “La perfezione nella Forma” presso la Galleria dell’Accademia di Firenze, nella quale svariati scatti fotografici di Robert Mapplethorpe vengono accostati proprio alle sculture di Michelangelo Buonarroti. Rimane abbagliato dall’uso sapiente che il fotografo americano fa della luce sul corpo umano, evocandone una bellezza non soltanto formale, ma sacrale.
Partendo da queste esperienze, si è domandato se era possibile domare la potenza della luce attraverso una gestualità intellettuale da scultore ma con un idioma preminentemente pittorico, attivo, in cui intrappolare l’istante creativo della luce stessa. Tale interrogativo, lo ha spinto a mettere in atto una tecnica originale che ha approfondito negli anni seguenti, sviluppando uno stile inconfondibile capace di disegnare sapientemente la trascendenza.
Seguendo, inoltre, le orme dei Peintre- graveur, celebri per aver portato innovazioni nel campo della grafica partendo da istanze estranee, ha saputo investire l’apparecchio fotografico del ruolo di svelatore dell’immagine ideale, nascosta e primordiale: un’immagine celata negli antri più segreti dell’essere umano e che la luce ha il compito di far emergere nella sua nudità, nella sua originarietà composta da forma e spirito.
Osservando l’opera fotografica di Christian Cremona, non ci si trova dinanzi soltanto a un cammino specificatamente artistico, ma all’interno di un percorso di Sacralità, di domande continue sfolgorate nel segno incisivo della bellezza della luce in cui “la sua presenza sola rivela la maestà splendente dei regni del mondo” (Novalis, Inni alla notte, I)
Tutti i lavori fotografici di Christian Cremona sono stampati in esemplare unico su carte pregiate, accompagnate da autentica autografa, e in alcune prove di stampa e d’artista. Tutte le opere direttamente donate dall’artista senza sigillo di garanzia e autenticità, sono da considerarsi Prove d’artista originali.
Un diverso numero di immagini sono pubblicate nel volume di S. Lanza, “In Principio…Origine e inizio dell’Universo”, Vita e Pensiero, Milano 2012. Per la realizzazione di determinate installazioni, l’artista si avvale anche della proiezione a grandi dimensioni degli scatti.